Tra le tante bellezze naturali che  contraddistinguono l’ETNA , spettacolari sono proprio le grotte di origine vulcanica. La maggior parte di esse sono infatti, cavità di scorrimento lavico formatesi in seguito all’ingrottamento della lava. Una caratteristica di queste cavità sono le stalattiti da rifusione (dette anche ‘Denti di Cane’), formatesi dalla sublimazione dei gas della colata e la i rotoli di lava ai lati della stessa grotta di scorrimento. La più famosa è sicuramente la Grotta del Gelo, dove si trova il ghiacciaio perenne più meridionale d’Europa. Quest’ultima, insieme alle grotte di Serracozzo e dei Ladroni, è accessibile anche agli escursionisti dilettanti. Si sconsiglia invece, di avventurarsi senza guida e apposita attrezzatura speleologica nelle altre cavità perchè potrebbe essere molto pericoloso.
L’abbigliamento consigliato per il trekking è: una giacca a vento e scarpe da trekking o da ginnastica, per la grotta bisogna usare sempre il casco protettivo per la testa e i guanti. Il pranzo è rigorosamente a sacco, con sufficiente scorta d’acqua.

LA GROTTA DEI LADRONI (visitabile anche senza guida) – L’ingresso si trova lungo la strada che da Fornazzo arriva al rifugio Citelli. Lasciando la macchina proprio dinanzi al cartello informativo sul guard rail, procediamo a piedi per una decina di metri, sino a giungere all’ingresso della grotta. Anticamente la cavità era utilizzata cone ‘niviera’ come testimoniano i gradini scavati nella pietra lavica che consentono di visitarla comodamente. Alcuni tratti del soffitto sono crollati e in uno di questi fori ha trovato il suo habitat una betulla. L’antro è lungo una decina di metri e si può percorrere in parte stando in piedi e in parte procedendo a carponi, con un caschetto protettivo per la testa, sino all’uscita che riporta nel bosco.

LA GROTTA DI SERRACOZZO (visitabile anche senza guida) – Si tratta di una bellissima grotta generatasi con l’eruzione del 1971, sul versante est dell’Etna. Si trova all’interno di un cratere e ha un ingresso con un apertura piuttosto bassa. Bisogna prestare attenzione al soffitto che presenta pericolosi spigoli. All’interno, le aperture sul tetto fanno entrare una luce che illumina il luogo in modo meraviglioso, evidenziando sui fianchi della grotta le striature lasciate dalla lava durante lo scorrimento. Dopo alcune decine di metri il soffitto si riduce, rendendo necessario avanzare carponi. Consigliamo di non avventurarsi oltre la zona illuminata se non si è muniti di torce e caschi di protezione.

LA GROTTA DEL GELO (visitabile anche senza guida) – E’ la più famosa dell’Etna con il suo ghiacciaio perenne considerato il più a Sud d’Europa. Si trova sulle Sciare del Follone, a quota 2040 metri, sul versante nord del vulcano, in territorio di Randazzo. La sua lunghezza è di 125 metri con un dislivello di meno 30 metri. Il periodo migliore per visitarla è sicuramente la primavera, quando la neve esterna si scioglie consentendo così l’accesso e di vedere le meravigliose strutture di ghiaccio all’interno. Stalattiti di ghiaccio pendono del tetto, le rocce sono completamente ricoperte di ghiaccio così come il pavimento creando un’atmosfera indescrivibile che ricorda i paesaggi nordici.

LA GROTTA DEGLI ARCHI (visitabile solo con guida e attrezzatura adatta) – Situata in territorio di Biancavilla, sulla Pedemontana, è stata largamente utilizzata in passato come ‘niviera’. Si tratta di un concatenamento di tre grotte delle lave del 1607, conosciuta anche con i nomi di grotta di Monte Pecoraro. L’escursione copre circa 10 Km e dura mezza giornata. Il livello di difficoltà è basso tanto che anche i bambini superiori agli 8 anni possono parteciparvi. Il periodo ottimale per compiere l’escursione è da aprile a dicembre. Lungo il sentiero si incontra un altarino dedicato al Santo Gualberto protettore dei forestali.

LA GROTTA DEI LAMPONI (visitabile solo con guida e attrezzatura adatta) – Si trova in territorio di Castiglione di Sicilia, in località Lava dei Dammusi. Il luogo si raggiunge percorrendo un sentiero alto montano per circa 6 km, godendo di splendidi paesaggi, boschi, colate laviche e bellissimi panorami. La grotta si sviluppa per circa 600 metri con andamento prevalente orizzontale. L’ingresso della cavità è costituito da un’apertura della volta mentre il percorso principale è costituito da due gallerie, una a valle dall’ingresso, lunga circa 100 metri, l’altra a monte dell’ingresso, è lunga circa 300 metri.

LA GROTTA DEL SANTO (visitabile solo con guida e attrezzatura adatta) – Si trova in territorio di Adrano ed è dedicata al Santo Nicola Polito, che pare si sia rifugiato qui per ben due anni e qui sia stato trovato morto. E’ una cavità molto complessa e si divide in diverse gallerie, in parte sovrapposte, che si sviluppano con pendenze differenti, per una lunghezza complessiva di oltre 800 m. La volta e le pareti sono rivestite da una patina bianca di concrezionamento. In questa grotta sono stati rinvenuti frammenti di ceramica attribuibili alla cultura di Castelluccio, ad età classica e medievale.

LA GROTTA DEI TRE LIVELLI (dei Pipistrelli che vi abitano numerosi) (visitabile solo con guida e attrezzatura adatta) – Si trova a quota 1630 metri in località Casa del Vescovo in territorio di Zafferana Etnea ed è la più lunga tra le grotte dell’Etna. La cavità, prodotta dalle lave del 1792-93, fu scoperta per caso, nel 1964, durante i lavori di relizzazione della S.P. 92, che collega Zafferana Etnea al Rifugio Sapienza. E’ costituita per l’appunto da tre gallerie sovrapposte ed è attualmente la seconda cavità più lunga del vulcano che, con i suoi 1150 di sviluppo, rappresenta un vero e proprio gioiello speleologico, essendo, tra l’altro la cavità più profonda (304 m). La cavità si compone di varie gallerie, in ognuna delle quali sono presenti tutte quelle morfologie (pendenti da rifusione, rotoli di lava, mammelloni, blisters, mensole) che caratterizzano le grotte vulcaniche dell’Etna.

LA GROTTA DI ACI in territorio di Randazzo (località Sciare del Follone) si è formata durante l’eruzione 1614-24. Si trova a quota 2050 metri ed ha uno sviluppo di 115 metri e vi si accede da cinque diverse aperture nella volta. Per far ciò è necessaria una scaletta di circa 15 metri. C’è un altro ingresso più a monte, situato nell’ampia sala terminale interessata da numerosi crolli. La parte più a valle della cavità è costituita da un intreccio di gallerie intercomunicanti situate a più livelli. La cavità è lunga poco più di mezzo chilometro e larga sempre oltre due metri. Si notano invece, in più punti, delle grosse lingue di lava compatta e ben levigata che si elevano rispetto al normale piano di calpestio. In corrispondenza degli ingressi si trovano abbondanti felci e muschi.

LA GROTTA DI CASSONE, in località Piano del Vescovo a Zafferana Etnea, nel versante meridionale del vulcano, ad una quota di 1400 m s.l.m, e si sviluppa, per circa 277 m in una colata dell’eruzione del 1792. Si tratta di un’ampia galleria di scorrimento, a sezione ellittica o semicircolare e andamento molto regolare, di facile percorrenza, caratterizzata dalle tipiche morfologie dei tubi di lava, quali strie da flusso sulle pareti e sul tetto, pendenti e smaltature da rifusione.

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