IL PAESAGGIO

Sceso giu’ dai Monti Nebrodi e indirizzatosi verso oriente, il fiume Alcantara scorre nel fondo di una splendida valle, che offre uno straordinario panorama in qualunque direzione si rivolga lo sguardo. Etna, Peloritani e Nebrodi, tre complessi montuosi geologicamente diversi gli uni dagli altri, si affacciano su di essa, offrendo ciascuno paesaggi e colori cangianti al volgere delle stagioni. Poi il fiume incontra una breve e oblunga serie di colline, non piu’ alta di 830 metri, in testa alla quale sorge, ben arroccata, Castiglione di Sicilia. Il fiume poi piega a sinistra, dove continua faticosamente a recuperarsi il proprio antico letto, dall’intrusione di una colata lavica che, in epoca preistorica, glielo aveva invaso.
L’azione di escavamento e recupero del suo alveo, ha creato le notissime Gole dell’Alcantara. A ponente della serie di colline rimane un’altra valle, dalle forme piu’ morbide e dolci, lungo la quale sorgono Linguaglossa e piu’ in basso Piedimonte Etneo. Infine, 300 metri piu’ in basso, una breve pianura dove si incontrano Calatabiano, Fiumefreddo e Mascali.

LA STORIA, L’ARCHITETTURA

Lo stesso flusso “storico” che arricchi’ Randazzo, dovuto alla contiguita’ con la principale via di comunicazione fra Palermo e la Sicilia Orientale, fece di Castiglione un’importante citta’ in epoca normanna, sveva, aragonese ed il Castel Leone, che la sovrasta, e’ testimone di alcuni secoli di grande importanza strategica della citta’. Lungo le rive dell’Alcantara, una perla: la chiesa bizantina di S. Domenica, nota anche come “la Cuba di Castiglione”. Il nome di Linguaglossa racconta di una colonia lombarda ivi insediatasi nel XII secolo, la cui lingua, non compresa dalle genti vicine, veniva apostrofata come “grossa”, cioe’ grossolana.
Un altro importante maniero ed un’antica chiesa sovrastano Calatabiano, che assieme alle limitrofe Piedimonte e Fiumefreddo, ci racconta di un’epoca feudale vissuta nei secoli XVII e XVIII, sotto il dominio della famiglia Gravina Cruyllas. Mascali invece, con il suo antico vastissimo territorio, che comprendeva quelli attuali di Giarre, Riposto, Milo e Sant’Alfio, era invece assoggettata al Vescovo di Catania.
ESCURSIONI NATURALISTICHE

Il territorio di Linguaglossa con la sua rigogliosa pineta, pur incisa da una profonda, nerissima ferita, dovuta alle recenti eruzioni, e’ ancora un eccellente punto base per un’ampia varieta’ di escursioni da effettuarsi sia nel folto di essa, sia ai suoi margini, quando ci si trova al cospetto di una quantita’ di crateri laterali, sia ancora verso le zone sommitali del Vulcano. Ben diverso e’ il genere di visita che offre il territorio pianeggiante in prossimita’ del mare, dove il breve corso del Fiumefreddo e’ protetto da una ben curata Riserva naturale. Una strada secondaria, in riva destra rispetto al corso dell’Alcantara, che si puo’ imboccare sia da Castiglione, sia da Calatabiano, consente di accedere ad una terrazza strapiombante sulle Gole del fiume o di giungere ad un guado che permette di inoltrarsi a piedi e poi a nuoto, per alcune decine di metri, tra le sue pareti caratterizzate da prismi lavici colonnari.
ITINERARI ENOGASTRONOMICI

Le campagne di Rovittello, Solicchiata, Castiglione, sono ben note agli intenditori per la loro produzione vinicola, quasi sempre protetta dal marchio D.O.C. L’amenita’ del paesaggio ha fatto sviluppare l’attivita’ agrituristica, cui si associa una buona cucina indirizzata verso le carni bovine e suine, gli ortaggi e le verdure. La produzione di nocciole caratterizza tutta l’area e viene utilizzata da abili pasticceri.
Castiglione di Sicilia

(m. 601, ab. 3.750), il cui reticolo piu’ antico e’ di chiara impronta medievale, va visitata a piedi, risalendola lentamente verso il Castello e non trascurando la Basilica della Madonna della Catena, la Chiesa Madre, e le Chiese di S. Benedetto e S. Nicola.
Linguaglossa

(m. 550, ab. 5.400), paese di fondovalle, ma da sempre proiettato verso l’Etna per la sua attivita’ e per la sua economia, e’ in attesa della ricostruzione della sua stazione di alta montagna, Piano Provenzana. La via principale, colorita e ordinata, va percorsa non foss’altro che per una sosta presso alcuni bar specializzati in deliziose paste a base di nocciole, pistacchi ed altre prelibatezze.
Piedimento Etneo

(m. 350, ab. 3.700) presenta un lungo rettifilo ornato, in fondo, da due obelischi rivestiti in pietra lavica e possiede due interessanti chiese: la Matrice e l’Immacolata.
Dal centro di Calatabiano (m. 62, ab. 5.200) si puo’ raggiungere il Castello, transitando davanti ai resti della quattrocentesca chiesa di S. Filippo Siriaco, mentre da Fiumefreddo di Sicilia (m. 62, ab. 9.700) si suggerisce di sbirciare i mostri di pietra affacciati alle logge del Castello degli Schiavi e l’altrettanto estroso Castello di S. Marco.

Mascali

(m. 18, ab. 10.600) gode del non invidiabile privilegio di essere l’ultima cittadina ad essere stata totalmente distrutta da un’eruzione etnea, nel novembre 1928, per cui dovette essere ricostruita piu’ a valle.

 

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